mercoledì 31 marzo 2010

IL LICANTROPO-Pet-Therapy

PET-THERAPY











Riferendosi al potere dell'animale di indurre nel corso dell'evoluzione delle trasformazioni nell'uomo, si usa parlare di valore ibridativo della relazione con l'animale. L'uomo cioè non è più se stesso originario ma un qualcosa di nuovo e di diverso frutto della relazione con l'animale. Nello specifico della relazione tra l'uomo ed il cane il concetto appena espresso viene magistralmente indicato con la definizione di "Uomo Licantropo". Il postulato su cui poggia la zooantropologia applicata e che apre la strada alla pet-therapy è che sulla relazione uomo-animale, in particolare uomo-cane, si possa intervenire al fine di valorizzare la relazione o di utilizzarla a scopi beneficiali.

Il brano è tratto dal mio manoscritto "Il Licantropo-Pet-therapy" (2006) edito dal comune di Ancona con il patrocinio di ANEP (Associazione Nazionale Educatori Professionali). Si tratta della realizzazione di un progetto di pet-therapy presso alcuni centri socio-educativi per disabili della città. Alla realizzazione del progetto ha collaborato la Cooperativa Pet Village.

Foto singola: il mio Pet-Partners e Campione Italiano di bellezza Pablo.
Foto di gruppo di allevamento con Pablo, Nuvola Bianca e India, di razza cocker spaniel inglese nero.





martedì 30 marzo 2010

DANIELE GIGLI PESCI, UOMINI E LUPI

PET-THERAPY
DANIELE GIGLI






CICO









"Il mio primo cane, il più desiderato ed amato come solo un ragazzino sa fare, si chiamava Cico.
Tutto bianco con la mascherina arancio, il pelo leggermente allungato e la codina frangiata e lievemente arrotolata all’insù, a sciabola.Grande poco più di un gattino e di una vivacità così dirompente che sempre e solo un ragazzino può apprezzare.
Intelligentissimo.
Guardate, ne ho avuti e ne ho di cani ma Cico era incredibile e senza idealizzare.
Gli avevo insegnato di tutto ma le azioni più eccezionali erano quelle che compiva di sua iniziativa, uniche e assolutamente impensabili.
Normalmente me lo chiudevo dentro il giubbetto di pelle nera lasciando fuori dalla cerniera solo la testina bianca, prendevo la bicicletta da corsa e partivamo, senza una meta precisa, per conoscere della vita quello che il caso quel giorno ci avrebbe riservato.
Normalmente me lo portavo in chiesa, sempre dentro il giubbetto, la domenica mattina....."

[Il racconto completo è contenuto nella mia raccolta Pesci, uomini e lupi (2005) edito da l'Orecchio di Van Gogh con il patrocinio del Comune di Chiaravalle. Della stessa raccolta vi segnalo "Il Branco selvaggio"di cui segue l'introduzione.]

"Da adolescente la mia grande passione era il fiume. Ci passavo giornate intere a sognare la mia casetta di legno nel bosco. Ovviamente, avevo affinato le migliori tecniche di sopravvivenza. Fra queste quella che mi entusuausmava maggiormente era la pesca con le mani. So che non ci crederete, ma sono capace di prendere i pesci con le mani. E' una tecnica piuttosto difficile da apprendere, che si basa sulle approfondita conoscenza delle abitudini dei pesci e del loro ambiente e su tanta ma tanta pratica. E' una sfida ad armi pari, senza trucchi né esche o reti. Tu e lui, il più abile vince e non è facile vincere. In genere andavamo in gruppo con i miei amici, una quindicina in tutto......."